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L'OLIGOTERAPIA

Gli oligoelementi sono elementi presenti nel nostro organismo in piccola quantità (oligos in greco significa appunto piccolo, poco) ma che svolgono funzioni essenziali per la vita: fanno parte di importanti molecole (per esempio il Ferro nell’emoglobina), fanno parte di diversi ormoni (per esempio lo Iodio negli ormoni tiroidei) ed intervengono nell’azione di molti enzimi, catalizzatori di reazioni chimiche, in grado di controllarle e accelerarle.

L’Oligoterapia sfrutta a scopo terapeutico soprattutto quest’ultimo aspetto e per questo motivo è definita anche oligoterapia catalitica; all’effetto catalizzatore in alcuni casi si aggiunge anche un effetto di dechelazione. L’oligoterapia catalitica utilizza gli oligoelementi per la loro azione qualitativa e non quantitativa; è stata elaborata come metodo terapeutico dal medico francese Jacques Ménétrier negli anni ’30 del ‘900, che ha sviluppato il lavoro di Gabriel Bertrand (le sue prime pubblicazioni riguardanti il ruolo degli oligoelementi e la loro importanza per gli esseri viventi risalgono agli anni ’90 dell’ottocento) e di Suter (che negli anni ’20 del ‘900 sperimenta l’utilizzo di un preparato a base di Manganese e Rame), nell’ambito della cosiddetta Medicina Funzionale, che si occupa di disordini reversibili dipendenti da predisposizioni individuali, fisiologiche e psicologiche, e da fattori esogeni: l’obbiettivo è stimolare le capacità di auto guarigione ed aiutare l’organismo a ritrovare il proprio equilibrio.

La scelta degli oligoelementi più indicati nel singolo caso andrà effettuata sia sulla base della diatesi di appartenenza sia tenendo conto di eventuali disturbi presenti; gli oligoelementi vengono assunti lontano dai pasti, generalmente alla posologia di 3 dosi alla settimana (ma la posologia deve essere individualizzata e può variare da un oligoelemento all’altro e da un soggetto all’altro) in cicli di 2-3 mesi, con 15-30 giorni di pausa tra un ciclo e l’altro.

Per individuare la diatesi di appartenenza vengono valutati diversi aspetti: il comportamento generale, le caratteristiche fisiche e psicologiche, gli eventuali sintomi presenti e l’evoluzione patologica. Ménétrier ha individuato quattro diatesi (le prime due esprimono vitalità e capacità di adattamento, la terza e la quarta sono considerate involutive ed indicano un progressivo calo di vitalità) alla quale ne è stata aggiunta poi una quinta, che più che una diatesi vera e propria può essere considerata come una sindrome.

La prima diatesi è definita iper-reattiva o allergica o artritica e l’oligoelemento corrispondente è il Manganese; è caratterizzata da iper-reattività a livello fisico e psicologico, l’individuo che vi appartiene è tendenzialmente energico, emotivo, ama l’attività, ha una memoria selettiva, tendenzialmente ha un sonno irregolare, spesso non andrebbe mai a dormire e ha difficoltà al risveglio ma poi l’attività lo stimola mentre è aggravato dalla sedentarietà. Può essere un soggetto allergico, può andare incontro a disturbi epatici, irritabilità, sbalzi d’umore, distiroidismi (soprattutto ipertiroidismo), tachicardia, algie, disturbi digestivi (soprattutto di origine nervosa); gli eventi patologici generalmente hanno sviluppo acuto e raramente cronicizzano.

La seconda diatesi è definita ipo-reattiva o ipostenica o infettiva e l’oligoelemento corrispondente è Manganese-Rame; l’individuo che vi appartiene solitamente ha un carattere calmo, equilibrato, metodico, ha sonno regolare, tendenza ad addormentarsi presto e a manifestare una stanchezza progressiva nel corso della giornata, con estremi serali, solitamente ha scarsa resistenza agli sforzi e può avere memoria scarsa. Nella seconda diatesi possiamo trovare una predisposizione alle infezioni respiratorie (con alternanza di miglioramenti e ricadute) e alle reazioni linfatiche e la tendenza a sviluppare diabete ed obesità; gli eventi patologici tendono a cronicizzare.

La terza diatesi è definita distonica o neuro-artritica e l’oligoelemento corrispondente è Manganese-Cobalto; è considerata una diatesi involutiva, nella quale si verifica un calo della vitalità e della capacità di adattamento, si diceva comparisse dopo i 40 anni ma non è detto che sia così (la possiamo riscontrare anche in soggetti giovani). L’individuo della terza diatesi è caratterizzato dalla distonia neurovegetativa e dalla distonia circolatoria cardiovascolare, generalmente presenta un’astenia globale progressiva nel corso della giornata (già in tarda mattinata e poi nel pomeriggio tra le 16 e le 19), in particolare a carico degli arti inferiori, che possono presentare gonfiori periferici e varici, e può avere un sonno disturbato da risvegli notturni; può andare incontro ad un invecchiamento precoce, a tensione emotiva, ansia, depressione, può sviluppare squilibri metabolici, ipertensione, artrosi, obesità.

La quarta diatesi è definita anergica o astenica e l’oligoelemento corrispondente è Rame-Oro-Argento; l’individuo appartenente a questa diatesi è caratterizzato dalla mancanza di vitalità, da difficoltà di memoria e concentrazione, dall’astenia costante globale, può presentare insonnia la sera e sonnolenza durante il giorno. Il sistema immunitario depresso predispone alle infezioni acute e recidivanti e possono presentarsi depressione, disturbi reumatici ed ossei, degenerazioni tissutali, indebolimento organico, senescenza globale. 

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